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INTRALIPOTERAPIA

INTRALIPOTERAPIA: UNA NUOVA FRONTIERA PER GLI ACCUMULI DI GRASSO LOCALIZZATI

Da poco tempo ha ottenuto l’autorizzazione ministeriale un nuovo farmaco per la cosiddetta intralipoterapia.
Questa metodica consiste nella iniezione profonda nel grasso localizzato, con l’intento di sciogliere l’involucro esterno dell’adipocita (cellula di grasso).
La metodica non è nuova. Finora era stata adoperata la Fosfatidilcolina. Questo vuol dire che il paziente non dovrà fare da cavia ad una nuova metodica, di cui non si conoscono bene gli effetti, sia positivi che negativi.
Al contrario la metodica non presenta complicazioni degne di nota, se si eccettui un rossore sull’area trattata che si protrae per alcuni giorni dopio il trattamento. La reazione infiammatoria è infatti parte indispensabile del trattamento; la sua mancata risposta porta quasi sempre ad un inadeguato effetto.
L’uso dell’Aqualix (è questo il nome del farmaco usato) rispetto alla Fosfatidilcolina ha infatti effetti sovrapponibili, ma, a differenza della Fosfatidilcolina, è autorizzato il suo uso come intralipoterapia.
Pur non avendo restrizione quanto alle dosi da iniettare, normalmente si usa una fiala ogni 10x10 cm e se ne fanno abitualmente 2-3 per seduta.
Le sedute sono distanziate di 2 settimane circa l’una dall’altra e sono in numero variabile di 3-5.
L’unica vera controindicazione all’intralipoterapia è il diabete mellito insulinodipendente e le cosiddette coagulopatie, tipo l’emofilia o le terapie anticoagulanti.



Ultimo aggionamento il: 01/01/2019

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