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Il trapianto di capelli: l'intervento
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IL TRAPIANTO DEI CAPELLI
La causa più comune di perdita dei capelli nell’uomo è l’alopecia androgenetica. Questa condizione è legata principalmente a due fattori: 1. Ormonale: è la condizione in cui gli ormoni interessati sono androgeni, soprattutto il testosterone la cui concentrazione è in relazione allo sviluppo sessuale 2. Genetico (ereditario): dovuto ad una predisposizione dell’individuo che si eredita dal padre o dalla madre con carattere dominante. Le attuali conoscenze scientifiche hanno portato all’identificazione di recettori, specifici per il testosterone, situati sulle cellule che costituiscono i bulbi dei capelli. Quest’ormone, una volta legato a questi siti, viene trasformato da alcuni enzimi nella sua forma attiva, il deidrotestosterone, che causa la caduta dei capelli. Le zone a più alto numero di recettori sono il vertice e la fronte, aree in cui si verifica la maggiore perdita di capelli; le zone delle regioni occipitale e laterali della testa sono invece prive di recettori e quindi non sono soggette a calvizie. E’ proprio da queste aree non soggette a caduta che vengono prelevati i capelli per il trapianto poiché questa loro peculiarità rimane invariata in qualunque area essi vengano impiantati. Questo spiega come terapie quali lozioni, complessi plurivitaminici, creme ed altri farmaci, possano avere scarsa efficacia sull’arresto della caduta dei capelli. L’unica terapia veramente risolutiva è la terapia chirurgica. L’intervento viene eseguito in anestesia locale con infiltrazione dell’area di prelievo e di trapianto. La prima fase consiste nel prelievo di una striscia di tessuto delle dimensioni di circa 8-9 cm. x 1,5cm dalla zona occipitale. I bordi della ferita verranno poi suturati con filo riassorbibile lasciando una cicatrice praticamente invisibile. La striscia di tessuto prelevato, mediante tecnica microchirurgica e con l’ausilio del microscopio, viene sezionata in frammenti sempre più piccoli fino ad ottenere i mini-innesti, contenenti da 2 a 5 capelli o, secondo la zona da trattare, o i microinnesti, monocapillari, riservati di solito alla “prima linea” . Sulle zone riceventi vengono praticate delle piccole incisioni poste ad una distanza non inferiore ai 2-3 millimetri. Via via che si procede dalla zona frontale al vertice, la distanza viene aumentata in relazione alla quantità degli innesti disponibili ed alla grandezza dell’area da trattare. Attraverso queste incisioni gli innesti vengono impiantati rispettando l’inclinazione e la profondità giusta del capello. Innesti monobulbari saranno utilizzati per rifinire la linea d’attaccatura frontale dei capelli in modo da evitare l'inestetico “effetto bambola”. Il continuo e costante aggiornamento tecnico, pratico e scientifico della nostra equipe chirurgica ha permesso di ottenere, su sessioni comprese tra i 2000 ed i 4000 capelli impiantati, una percentuale di crescita di oltre il 95%. Va considerato comunque che il risultato ottimale si ottiene in 2-3 sedute operatorie, in quanto gli innesti, negli interventi successivi, possono essere avvicinati ulteriormente in modo da ottenere un aspetto estetico migliore. Dopo l’intervento al paziente sarà applicato un leggero bendaggio che verrà rimosso il giorno successivo e praticato un lavaggio con uno shampoo specifico. Eventuali crosticine che si formeranno sulle zone trattate non devono essere rimosse o medicate perchè cadranno da sole nel giro di 10-15 giorni dall’intervento. Dopo qualche giorno dall’intervento i capelli trapiantati cadono, per poi ricrescere dopo circa 3 mesi.
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