Il campo di azione della chirurgia estetica è quella
di correggere inestetismi più o meno grandi del corpo umano. Le modalità di correzione
possono essere ambulatoriali ( le cosiddette terapie “ancillari”) o in regime di
ricovero ( sia in Day Hospital che in ricovero propriamente detto).
Il paziente, prima di sottoporsi ad un qualsiasi
procedimento chirurgico deve essere informato correttamente ed esaurientemente dal
professionista su:
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in cosa consiste l’intervento
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quali sono le finalità e le modalità
dell’intervento stesso
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i rischi connessi
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le eventuali complicanze più frequenti
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le alternative diagnostiche e terapeutiche
Tutto questo dovrà essere spiegato durante il colloquio
(o i colloqui) che precedono l’intervento.
Capitolo a parte riguarda “la aspettativa del risultato”.
Il chirurgo plastico non è un personaggio Mefistofelico
in grado di far viaggiare nel passato un paziente, donandogli le caratteristiche
di 10 o 20 anni prima, né ha la bacchetta magica per correggere difetti fisici come
la natura stessa può fare. Per questi motivi ogni procadimento chirurgico ha i suoi
limiti ed il paziente deve conoscerli, prorpio perché in Chirurgia Estetica il risultato
non è : BUONO MOLTO BUONO ECCELLENTE, ma è : QUELLO CHE VOGLIO, PIU’ DI QUELLO CHE
VOGLIO, MENO DI QUELLO CHE VOGLIO.
E’ quindi chiaro come in questa disciplina medica
non esiste la supremazia del medico sul paziente, che propone i trattamenti in relazione
alla patologia evidenziata ed il paziente può solo accettarla o rifiutarla, ma è
il paziente che deve avere ben chiaro quello che vuole, ed il medico può cercare
di raggiungere le aspettative del paziente stesso. Capite quindi quanto sia importante
un corretto “feeling” medico paziente, e come questo sia importante raggiungerlo
nel periodo pre-operatorio. Sostengo sempre che nel post-operatorio il paziente
deve constatare quello che gli è stato esposto prima dell’intervento, e non
scoprire ciò che accade dopo un trattamento chirurgico.
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